sabato 18 settembre 2010

poveracci


Non ho parole. O meglio, ne avrei tante ma sarebbero tutte imprecazioni.
non potremmo fare una o più serate di sovvenzione alla causa? Io - con la tua bellissima e tristissima mail - ci farei un documentario. Dal vero, come il mio solito. E questa volta sarebbe veramente dal vero. Un documentario su quella cosa che conosciamo tutti benissimo - noi italiani. Il nostro "piccolo problema". Quella cosaccia di cui parliamo sempre malissimo tutti, ma poi - all'atto pratico - se abbiamo un lavoro da commissionare - una cosa qualsiasi che porta soldi -, preferiamo commissionarlo a nostra moglie o a nostro marito. Chissà perché. O a qualcuno che poi ci sarà utile in futuro, e che sappia o no fare quel lavoro è del tutto secondario. Secondo me, oramai, è più che semplice mafia. E' più che un sistema. E' qualcosa che ci è entrato dentro dall'infanzia, come un ghiaccio: è un cinismo schifoso che orienta tutte le nostre scelte di vita. E il dramma è che non ce ne accorgiamo neppure più.

Una serata documentaristica alla scoperta della meritocrazia, questa sconosciuta. O contro il cinismo. I documentari - di per sé stessi - sono già una cura contro il cinismo: se gli italiani ne vedessero di più, forse amerebbero di più tutto quanto. Anche sé stessi.

Da parte mie, metto a tua disposizione tutti i miei documentari, Giuliano. Li facciamo per le strade, attaccati ai balconi. Poi facciamo cappello e portiamo i soldi alla Regione Piemonte e al Comune. Se sono indietro coi pagamenti, è perché ne hanno bisogno, no? Poveracci.
Sono serio: poveracci.
Andrea

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