giovedì 16 settembre 2010

probabilità che anche Documé venisse sacrificata

Carissimo Giuliano,
sono tornato da un'ora a Torino dopo un po' di mare, e in treno, un po' anestetizzato dal mondo veneziano, pregustavo già i calorosi, stimolanti e perfino affettuosi incontri del lunedì sera che da alcuni anni rendevano le tristezze dell'autunno e dell'inverno perfino desiderabili, in città, e l'inizio settimana benvenuto. Una gioiosa operosità interiore e notturna, la stessa sensazione che da anni accompagna la mia lettura di Internazionale, l'arguzia illuminante dei calembours quotidiani che titolano il manifesto... Dalle proposte di Documé ho tratto talvolta spunto per lezioni avvincenti a scuola (gli eunuchi americani, One giant's leap, gli assassinii politici in Africa, il tempio hindu in Germania e quant'altro, veramente tanto: il sapore gustoso, sorprendente, superiore a ogni fantasia, del mondo reale, parafrasando Saviano), e la mia riluttanza a considerare quasi certa la probabilità che anche Documé venisse sacrificata (ogni fecondità è femmina) alla rozzezza, alla corruzione, all'insipienza, alla mediocrità, all'ottusa politicizzazione di ogni "evento", al concetto stesso, nauseante, provinciale, offensivo per i nostri stupefacenti neuroni, di "evento" (parola atta a definire più un sisma di proporzioni apocalittiche che non i Capodanni, reali e metaforici, su navi da crociera rottamande per illudere frustrati e rincoglioniti ragionieri Brambilla & Rossi, o, meglio, la diretta televisiva di tali festeggiamenti) rende più dolorosa la notizia che ho appena letto. Che ingiuria, che presa per il culo, che voglia di vendetta (giustizia?), voglia di girare con la fionda, come a Nablus, come a Srinagar. Sono triste e incazzato, un altro lutto straziante ma autenticamente italiano, sconosciuto altrove. ..
Vi abbraccio, e abbraccio tutti gli sconosciuti di Documé che mi hanno fatto credere di essere altrove, che so, all'East Village o a Belleville, dove meriteremmo di risvegliarci insieme domattina per ridere dei nostri incubi italioti davanti a pancakes e viennoiseries in meravigliosi, energizzanti, indipendenti bookdocucoffeeshops wi-fi muniti, a scoprire che nonostante tutto e tutti c'è posto e grande attesa anche per i torinesi geniali di Documé.
Grazie.
Marco

Nessun commento:

Posta un commento