venerdì 17 settembre 2010

e come insegnante

Caro Giuliano,
cari lavoratori dello Staff di Docume'
anche io, come molti torinesi in questi giorni, ho appreso con sconcerto ed indignazione la notizia dell'imminente chiusura di Docume'.
Grazie al vostro impegno, per diversi anni la nostra città ha potuto accostarsi al documentario, questo prezioso strumento per conoscere realtà spesso dimenticate e per illuminare i molti mondi che esistono in questo mondo. Anche nel nostro.
Con Docume' è cresciuta in noi una coscienza civile fatta di passione ed impegno. 
Perché il cinema a cui ci siamo avvicinati grazie a voi è sempre stato un cinema coraggioso e autentico.
Le rassegne all'aperto, le proiezioni nei cortili delle periferie, gli appuntamenti invernali al Baretti... E' triste e molto ingiusto pensare che tutto questo non ci sarà più perché in questo Paese non vengono fatte politiche culturali degne di questo nome. O perché, cosa ancor peggiore, le scelte culturali della classe politica sono spesso influenzate dai meccanismi perversi della raccomandazione, del clientelismo, della corruzione.
 Come cittadina e come insegnante ho trovato nei documentari che ci avete proposto in tutti questi anni un valido aiuto per l'approfondimento di tematiche vitali per la formazione di una nuova cittadinanza attiva e solidale. Mi sono spesso ritrovata a portare nelle aule di scuola, attraverso le lezioni che preparavo per i miei studenti, l'attualità dei film visti con voi.
Così la geografia, la storia, l'educazione civica si sono nutrite di quella dirompente attualità che spesso non conosciamo se non attraverso lo sguardo profondo di chi la indaga e la interroga: il documentarista.
La scuola, l'università, l'arte, la cultura in generale subiscono oggi,  da parte delle Istituzioni di questo Paese, un attaccoche non conosce precedenti nella nostra storia.
Credo che sia venuto il momento di fare fronte comune e unire le forze per opporci ad un disegno politico che mira alla distruzione dei settori pubblici della conoscenza e attenta al sapere e all'arte in quanto "beni comuni" di un'intera collettività.
Come insegnante precaria e come semplice cittadina non posso che esprimervi la mia più sincera solidarietà, restando a disposizione per sostenervi in tutte le forme di protesta che vorrete portare avanti (petizioni, raccolte firme, iniziative di sensibilizzazione, ecc).
Vi saluto con affetto e con la speranza che l'indignazione di molti vi consenta di trovare un'alternativa percorribile alla chiusura definitiva. Che ci impoverirebbe tutti. Che ci lascerebbe ancora più orfani in una realtà culturale, come quella italiana, sempre più asfittica, degradata e mediocre. Abbiamo bisogno per poter Vivere (e non solamente sopravvivere, come vorrebbero indurci a fare) del progetto culturale che ci avete proposto in questi anni. Abbiamo ancora tanto bisogno di voi.
Coraggio! Noi siamo al vostro fianco.
Cecilia Costa

1 commento:

Anonimo ha detto...

Purtroppo...
dalle vostre parti l'aria sta cambiando...
e se dopo sette anni questo progetto conoscerà il suo epilogo...
ciò significa che le istituzioni non hanno occhi per sentire...e nè orecchi per vedere...
con rammarico apprendiamo questa notizia...dal sito ildocumentario.it
Aspettiamo il vostro ritorno....

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